Le donne, in particolare, le preferiscono agli occhiali come soluzione cosmetica. Per gli sportivi sono una necessità e una grande comodità. Per tanti rappresentano semplicemente il modo più efficace per correggere deficit visivi. Ma chi ha inventato le lenti a contatto e quando? Una risposta netta e precisa non esiste, in quanto si tratta piuttosto di un processo di evoluzione iniziato diversi secoli fa.
Tra storia e leggenda, il primo tentativo di creare lenti a contatto si attribuisce a Leonardo da Vinci agli inizi del 1500. Secondo alcune fonti infatti il genio di Anchiano sperimentò un effetto di ingrandimento, immergendo l’occhio in una sfera colma d’acqua. Il dispositivo restò in fase di progetto a causa dei limiti tecnologici dell’epoca. Lo stesso principio venne poi perfezionato circa un secolo dopo, da Cartesio. La versione del filosofo francese consisteva in un tubo di vetro riempito d’acqua, da poggiare direttamente sull’occhio. Tuttavia l’idea si rivelò poco pratica.
Per un ulteriore prototipo bisogna attendere il 1827, per opera di Joch Hershel. Il fisico inglese proveniva da una famiglia di astronomi, dunque aveva dimestichezza con problemi di ottica. È però nel 1887 che il vetraio August Müller realizza la prima copertura corneale a scopo correttivo. A questo punto però chi davvero ha inventato le lenti a contatto per come le si conoscono oggi? Ciò che più si avvicina al concetto funzionale di questi dispositivi oculistici è l’invenzione di Eugen Fick. L’ottico di Zurigo si basò proprio sul lavoro di Müller. Il modello, prodotto in vetro, aveva però un tale peso e spessore da risultare molto scomodo da indossare.
Le lenti a contatto nell’epoca moderna
Da quanto detto, è evidente che più di dire chi ha inventato le lenti a contatto, si può parlare di chi nel corso del tempo ha contribuito a perfezionare l’idea. Dagli inizi del ‘900 infatti si susseguono numerose scoperte e diversi progressi, spesso a poca distanza l’uno dall’altro o contemporanei.
La contattologia è dunque continua ricerca, con avvicendarsi di modelli, soluzioni e materiali sempre più performanti. In linea generale è sempre l’oculista a dover dare le prime indicazioni e prescrizioni mediche. Sarà successivamente l’optometrista a guidare l’utente verso l’opzione migliore e fornendo anche informazioni su come indossare le lenti a contatto e come pulirle. Ecco una sintesi della loro cronistoria:
Metà degli anni ’30. William Feinbloom utilizza per la prima volta la plastica nelle lenti a contatto. Da questo momento in poi le lenti in vetro diventano obsolete. Nonostante la novità, si trattava ancora di dispositivi “sclerali”, che coprivano cioè tutta la parte anteriore dell’occhio.
Fine anni ’40. Viene brevettata la prima lente a contatto in PMMA (polimethilmethacrilato). L’innovazione del materiale plastico consentirà di ridurre gradualmente diametro e spessore. L’ottico inglese Kevin Touhy, levigando una lente sclerale, ne stacca per errore la sezione esterna. Il materiale rimasto sarà sufficiente a coprire la superficie utile, restando stabile muovendo gli occhi e battendo le palpebre. Comincia quindi l’epoca delle lenti a contatto corneali.
Inizio anni ’60. Nascono le prime lenti a contatto morbide in idroxietilmetacrilato (HEMA) opera dei ricercatori cecoslovacchi Drahoslav Lim e Otto Wichterle e messe in commercio da Bausch & Lomb. Da qui in poi rapidamente si susseguono lenti a contatto: multifocali, morbide/colorate, usa e getta, con silicone idrogel. Queste ultime sono quelle di ultima generazione che permettono maggiore circolazione di ossigeno tra lente e cornea per prevenire secchezza oculare.
Inizio degli anni ’80. Vengono immesse sul mercato le lenti morbide per uso prolungato, che possono essere indossate anche durante la notte. Da lì a poco nascono anche le lenti a contatto morbide usa e getta, modello dall’enorme successo che viene utilizzato ancora oggi.
Ottica Vasari: punto di riferimento per la contattologia in Italia
Se dunque non è semplice dire chi ha inventato le lenti a contatto, lo è molto di più sapere chi se ne intende davvero. La risposta infatti è Ottica Vasari, tra i punti di riferimento per il settore a livello nazionale. Grazie ad un laboratorio di contattologia all’avanguardia, lo staff è in grado di applicare ogni tipo di lenti a contatto disponibili sul mercato. Il team di specialisti fornisce assistenza e consulenza su misura dal primo momento e per tutto il percorso individuale. In questo modo è possibile monitorare l’evoluzione dei deficit visivi e la tollerabilità delle lenti a contatto.