Il numero dei muscoli presenti nel corpo umano è imprecisato. Sono circa 700 solo quelli scheletrici, e poi ci sono quelli a cui non si pensa, come ad esempio gli “oculari”. Eppure si tratta di muscoli in costante movimento, specialmente nell’epoca moderna con l’uso intensivo di dispositivi digitali. Gli occhi in pratica non riposano neppure di notte, quando infatti si attiva la fase REM (Rapid Eye Moviment). Come fare dunque a rinforzare questi piccoli ma indispensabili muscoli? La risposta è la ginnastica oculare o visual training.
Su questo argomento spesso si fa confusione, assimilandola quasi ad una pratica di medicina non convenzionale, sulla cui efficacia la comunità scientifica è divisa. In realtà si tratta di metodi di “condizionamento volontario” adottati nell’ortottica, che è una branca dell’oftalmologia. Questa disciplina infatti si occupa di valutare, diagnosticare e correggere problemi motori della vista. I più comuni sono:
- Strabismo (deviazione asse visivo);
- Astenopia (affaticamene visivo);
- Ambliopia (riduzione unilaterale della vista o occhio pigro);
- Diplopia (visione doppia);
- Nistagmo (movimento involontario e ripetitivo egli occhi).
Ginnastica oculare benefici e diagnosi ortottica
Gran parte delle informazioni sensoriali che arrivano al cervello provengono dagli occhi. La vista quindi determina il movimento, la percezione dello spazio, la profondità, influenza anche l’equilibrio e la postura del corpo. Se infatti si prova a stare su una gamba sola ad occhi chiusi, si riesce a rimanere in piedi con difficoltà. Qualunque disturbo visivo, non solo di tipo rifrattivo (miopia, astigmatismo, ipermetropia…) provoca disagio e malessere generale.
Con la ginnastica oculare si possono risolvere o quanto meno attenuare questi problemi. Il principio è che i muscoli oculari si comportano come qualunque altro muscolo. Quindi con adeguato “allenamento” si possono rendere più robusti, resistenti e funzionare meglio. La prima indicazione è ovviamente rivolgersi al proprio oculista o ad un ortottico professionista. Quest’ultimo ad esempio, effettuerà degli esami per valutare eventuali deficit visivi. I più importanti sono:
- Cover test o test dell’occhio coperto;
- Test del Punto Prossimo di Convergenza (PPC).
Principali esercizi di ginnastica oculare
Come accennato, lunghe sedute al computer possono mettere a dura prova gli occhi e la vista. Quando si fissa lo schermo si battono le palpebre con minor frequenza del normale. Ciò provoca secchezza e bruciore. È buona regola dunque fare delle pause e distogliere lo sguardo ogni 30 minuti circa. La ginnastica oculare si può eseguire davanti uno specchio. Di norma si comincia sotto la supervisione di uno specialista per poi proseguire in autonomia. Ecco i principali esercizi.
- Davanti allo specchio, fissare un punto del proprio viso e muovere la testa in alto, in basso, a destra, a sinistra e nelle quattro angolazioni;
- Tenere ferma la testa e fissare diversi punti in tutte le direzioni e angolazioni usando il pollice come bersaglio
- Afferrare con una mano una penna tenendola davanti agli occhi a circa 20-25 cm. Con l’altra mano tenere un’altra penna davanti al naso. Seguire con lo sguardo la penna più lontana, avvicinandola fino a farle toccare;
- Chiudere e aprire le palpebre velocemente per 15-20 secondi. Chiudere gli occhi serrando forte e riaprire dopo qualche secondo;
- Fissare un punto immaginario nell’aria descrivendo il numero 8 e seguirne le linee;
- Concentrare l’attenzione su oggetti a diversa distanza, 15-20 cm, 3-4 metri, 8-10 metri. Questo esercizio è ideale per allenare la messa a fuoco;
- Coprire l’occhio destro con la mano destra. Descrivere dei cerchi con la sinistra e seguirne il movimento con l’occhio sinistro. Ripetere dall’altro lato.
Ecco invece degli esercizi utili non solo come ginnastica oculare ma anche per rilassare la muscolatura degli occhi.
- Chiudere gli occhi applicando leggera pressione con le mani, per stimolare la circolazione del film lacrimale. Questo esercizio è anche detto “palming”;
- Massaggiare dolcemente per qualche minuto le palpebre usando un panno soffice, caldo o fresco. Questa pratica è ideale per la circolazione sanguigna.