L’arrossamento oculare è un evento molto comune che può essere dovuto a: congiuntivite, allergie o sensibilità individuali a presidi oculistici. Ad esempio, il nesso causale tra occhi rossi e lenti a contatto è frequente in soggetti intolleranti o che non ne effettuano una corretta applicazione e manutenzione. Il discorso però cambia quando si manifestano occhi gialli. Questa condizione, strano a dirsi, è infatti poco legata a disturbi della vista. Nella maggior parte delle circostanze si tratta della spia di altri problemi di salute. Vediamo perché prestare attenzione a questo segnale, quali sono le possibili ragioni e come comportarsi nel modo adeguato.
Un segnale da non sottovalutare
Gli occhi gialli sono un importante campanello d’allarme, da non sottovalutare. La sclera, ovvero la parte più estesa e visibile del bulbo oculare, deve essere “limpida”. Il colore bianco è infatti tra gli indicatori di uno stato di benessere generale. Quando assume diverse tonalità, come anche la cute, si parla di ittero. Nel dettaglio, questo è un segno emblematico di sofferenza o malfunzionamento del fegato.
Ciò che provoca l’itterizia è l’accumulo di bilirubina, una sostanza di scarto che deriva dall’invecchiamento dei globuli rossi. Di norma questo pigmento si elimina con feci e urine. Quando invece resta in circolo e non si metabolizza, allora compaiono pelle e occhi gialli. Tra le malattie associate all’ittero vi sono:
- Epatite
- Atresia biliare
- Tumori epatici
- Cirrosi
- Anemia falciforme
- Insufficienza renale
- Pancreatiti
- Tumore al pancreas
- Ostruzione biliare
- Talassemia
Le forme patologiche più gravi, oltre agli occhi gialli, di solito si accompagnano pure ad altri sintomi quali: perdita di peso, disturbi digestivi, stanchezza, dolori addominali e nausea. Inoltre uso o abuso di alcol, fumo e stupefacenti, possono decisamente aggravare la situazione.
La sindrome di Gilbert e altre condizioni “benigne”
Una condizione benigna, quindi non patologica, associata agli occhi gialli è la Sindrome di Gilbert. Corrisponde ad una anomalia ereditaria, quasi sempre asintomatica. Emerge in modo rilevante sotto stress, dopo digiuno prolungato, con sforzi fisici intensi o assunzione di dosi consistenti di paracetamolo.
L’ittero è inoltre abbastanza comune nei neonati. Tuttavia di solito il colorito giallognolo svanisce entro una o due settimane. Altra circostanza in cui si possono avere occhi gialli è per naturale processo di invecchiamento della cornea. Nella fattispecie si parla di gerontoxon, un anello di pigmento dai riflessi bianco-gialli che compare sul bulbo oculare. Per finire, sempre tra le condizioni legate al deterioramento corneale, c’è la pinguecola. Si tratta di un tessuto membranoso che di solito spunta nell’angolo dell’occhio. La sua valenza è solo estetica e si può asportare.
Cosa fare in caso di occhi gialli
Se si manifestano gli occhi gialli, dopo quanto detto, è evidente che il primo da contattare non è l’oculista ma il medico di base. Sarà lui a prescrivere eventualmente delle indagini ulteriori per maggiore approfondimento. La prima diagnosi passa quindi attraverso gli esami ematici. Nei casi più seri l’ittero trova giovamento nelle procedure di trasfusione. In pratica, occorre ripulire il sangue ormai saturo di bilirubina. Gli occhi gialli, e in generale l’ittero, si possono prevenire con uno stile di vita sano, una dieta equilibrata e sottoponendosi a controlli periodici di routine. Per ogni altra causa di tipo estetico, non patologico, le soluzioni sono principalmente cosmetiche e non oftalmiche.