È possibile percepire lampi di luce negli occhi anche senza un reale stimolo esterno? Si, e si tratta di un fenomeno non così raro, un po’ come avvertire suoni in completo silenzio. Quando si verifica, in pratica si sperimenta cosa sono le fotopsie. Questo disturbo, identifica scintillii luminosi che appaiono improvvisamente, ad occhi chiusi o aperti, e durano da pochi secondi ad alcuni minuti. Non vanno confusi con le miodesopsie, vale a dire le cosiddette “mosche volanti”. Quali sono le cause e in che modo si possono curare i fosfeni? Tutto quello che vuoi sapere è scritto qui. miodesopsie

Le cause dei lampi di luce negli occhi

Le fotopsie sorgono in seguito a stimolazione dei recettori oculari. Il cervello interpreta questi impulsi come lampi di luce negli occhi. Non costituiscono una patologia a sé ma piuttosto la manifestazione di una condizione originaria o collaterale. In genere, i fosfeni sono passeggeri o comunque non associaci a problematiche importanti.

Un caso emblematico sono disturbi come mal di testa, emicranie e cefalee. Spesso infatti c’è una correlazione tra stress e lampi di luce negli occhi. Le fotopsie hanno anche origine meccanica. A provocarle possono essere quindi:

  • Un forte strofinamento degli occhi
  • L’osservazione prolungata di fonti luminose
  • Il cambio repentino della posizione ortostatica
  • I traumi oculari
  • Gli sforzi eccessivi che si traducono in spasmi vascolari

Ad ogni modo è bene sempre approfondire la questione con una visita oculistica, per escludere condizioni più serie quali:

  • Patologie della retina – retinopatia diabetica, retinoblastoma
  • Distacco del corpo vitreo
  • Melanoma oculare
  • Neurite ottica – può essere tra i segnagli di sclerosi multipla
  • Toxoplasmosi – malattia di origine infettiva che tra i sintomi può avere anche lampi di luce negli occhi
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci
  • Danni al nervo ottico centrale
  • Tumori cerebrali
  • Ipertensione arteriosa – genera aumento della pressione oculare all’interno della retina.

La corretta diagnosi delle fotopsie

Come accennato, i lampi di luce agli occhi, rappresentano il segnale di una condizione sottostante o sistemica. Per affrontare il problema è necessaria dunque una corretta diagnosi. La prima parte dell’anamnesi riguarda la raccolta di informazioni sul disturbo come: frequenza, durata, intensità, concomitanza con altri sintomi o stimoli.

Si passa quindi agli esami obiettivi tramite visita oculistica. Si procede alla valutazione dell’acuità della vista, al test del fondo oculare e misurazione della pressione oculare. Altre indagini strumentali sono:

  • Tomografia a coerenza ottica. Sfrutta laser ad alta definizione per rilevare anomalie e interruzioni nelle strutture della retina;
  • Test sierologici ed ematologici. Si chiedono per sospette infezioni e controllo glicemico;
  • Elettroretinogramma. Analizza la funzionalità delle vie nervose ottiche ed eventuali falsi impulsi che possono causare lampi di luce agli occhi;
  • Ecografia oculare. Valuta la presenza di neoformazioni o irregolarità morfologiche.

In base al risultato, il trattamento prevede la sinergia di altri specialisti come neurologo, infettivologo, diabetologo, o altri.

Cure e rimedi per i fosfeni

Abbiano parlato di cosa sono le fotopsie, però la domanda ora è: si possono eliminare o alleviare? La risposta è si, tuttavia non esiste una cura specifica e mirata. La strategia è affrontare la causa scatenante dei lampi di luce negli occhi o eliminare eventuali fattori di rischio, quando possibile. Di seguito indichiamo alcune delle procedure più comuni ed efficaci in relazione alla rispettiva patologia alla radice.

  • Distacco retinico o del corpo vitreo. Si procede tramite intervento chirurgico o trattamento laser barrage;
  • Retinoblastoma. Chemioterapia riduttiva o enucleazione del bulbo oculare nei casi più gravi.

  • Trazioni vitreali. Aumentare l’apporto di acqua e sali minerali per migliorare lo stato di idratazione. Se il problema è di natura rifrattiva, può giovare l’utilizzo di colliri o lacrime artificiali.

  • Diabete o ipertensione. Monitoraggio pressione arteriosa, glicemia, emoglobina glicosilata. Al controllo si accompagna ovviamente la giusta terapia prescritta dallo specialista;
  • Toxoplasmosi. Trattamento farmacologico antibiotico associato all’assunzione di corticosteroidi.