Il tic nervoso all’occhio, o blefarospasmo, fa parte delle contrazioni involontarie (miochimie), di solito benigne e transitorie, che possono interessare qualunque distretto muscolare. In pratica quasi tutti hanno sperimentato una sensazione pulsante, un tremolio o un ammiccamento incontrollato, al di sopra o al di sotto della palpebra. Si tratta di un fenomeno piuttosto fastidioso, ma quasi sempre non imputabile a una condizione patologica.
Quando succede è ovvio provare un certo disagio, e nei soggetti più emotivi ciò scatena anche una certa preoccupazione. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questo disturbo si risolve spontaneamente e in breve tempo. Se però ciò non accade, meglio rivolgersi innanzi tutto al proprio medico curante. Cerchiamo di capire cosa provoca il tic nervoso all’occhio e quali sono i sistemi per risolverlo.
Quali sono le cause del tic nervoso all’occhio?
Come accennato, il tic nervoso all’occhio, di per sé non è una vera e propria “malattia”. Spesso si tratta infatti dell’espressione somatica e passeggera di uno stato di tensione momentaneo o generalizzato. Pur non allarmandosi, bisogna però dare a questo disturbo l’attenzione che merita. Tra le possibili cause ci sono:
- Agitazione, stanchezza, e ansia. Lo stress psicofisico si manifesta in diversi modi, tra questi c’è anche il blefarospasmo. A volte il sintomo si accompagna pure alle fotopsie.
- Squilibri nutrizionali. L’alimentazione ha un impatto rilevante sul benessere. Una dieta troppo ricca di zuccheri, alcol o caffeina, può dunque avere ripercussioni sul sistema nervoso. Lo stesso vale anche per le carenze di minerali come magnesio e potassio.
- Disturbi oculari. Trattandosi di un tic nervoso all’occhio, l’aspetto più ovvio da indagare è la salute della vista. Congiuntiviti o secchezza oculare, possono ad esempio generare questo tipo di problema. Stessa storia per problemi più seri come il glaucoma.
- Allergie e intolleranze. La reazione a sostanze di vario tipo, genera effetti quali prurito, infiammazione e altri disturbi che possono innescare contrazioni muscolari inconsulte.
Il tic nervoso all’occhio si sviluppa pure in seguito all’emicrania o come effetto collaterale di alcuni farmaci. Per finire, tra le cause più rare e gravi, vi sono:
- Malattie neurologiche
- Infarto o ictus
- Epilessia
- Paralisi di Bell
- Neoplasie cerebrali
- Morbo di Parkinson
- Morbo di Alzheimer
- Sindrome di Tourette
Diagnosi, cure e rimedi
Il tic nervoso all’occhio, preso da solo, non offre indizi specifici che aiutano a comprenderne le cause. Se il disturbo è prolungato o ricorrente, per una corretta anamnesi servono indagini sistemiche e più approfondite. In pratica il medico curante potrebbe indirizzare il paziente verso una visita oculistica o neurologica, per escludere o identificare eventuali motivazioni. Rimedi e trattamenti sono quindi funzionali alla diagnosi. In base alla fonte di origine del problema, le strategie di cura possono essere:
Colliri e lacrime artificiali. Forniscono la giusta idratazione in caso di secchezza oculare.
Riposo. Quando il blefarospasmo è dovuto a super lavoro, la soluzione più semplice è ridurre lo stress. Ciò ovviamente comporta anche usare meno dispositivi digitali che affaticano gli occhi.
Alimentazione. Il primo passo è sospendere l’assunzione di cibi e bevande con interazioni negative. Cambiare regime nutrizionale implica eventuale l’uso di integratori mirati.
Farmaci. Se il tic nervoso all’occhio ha matrice neurologica o psicologica, potrebbero essere somministrati medicinali come neurolettici, benzodiazepine, o addirittura iniezioni di botox. Quest’ultima è la tossina botulinica impiegata in medicina estetica per distendere i tessuti.
Ginnastica oculare. Il visual training non è un trattamento specifico per le miochimie, però contribuisce a incrementare l’efficacia di altre cure complementari. Nel dettaglio, sbattere rapidamente o contrarre le palpebre “volontariamente”, rinforza i muscoli oculari. Aiuta inoltre a sbloccare i meccanismi che governano l’invio e la ricezione degli impulsi nervosi.
ERP e EMDR. Il primo acronimo sta per “Esposizione con Prevenzione della Risposta”. Si tratta di una tecnica per controllare il bisogno di manifestare il tic all’occhio. La seconda sigla identifica la pratica di “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari”. In sostanza agisce a monte di un eventuale trauma emotivo che si è somatizzato nel sintomo di blefarospasmo.
Chirurgia. Rappresenta l’ultima opzione per il trattamento del tic nervoso all’occhio, quando le altre strategie hanno fallito. L’esatta procedura medica è la “miectomia”. Prevede la rimozione di porzioni muscolari e nervose che controllano il movimento palpebrale. Questa metodologia, invasiva e permanente, è da valutarsi solo in casi estremi perché non priva di complicanze.